Dalla Croce Templare alla stella eolica

DALLA CROCE TEMPLARE ALLA STELLA EOLICA

Il paesaggio lucano contemporaneo:
Territorio rurale e naturale
La strutturazione del paesaggio è caratterizzata da un rapporto architettura natura ove la natura ovviamente prevale sull’architettura
La viabilità dell’area del Nord della Basilicata si fonda su di un reticolo che è quello dei tratturi che conducevano alle locazioni e sulle antiche Via Appia e Via Herculia
I castelli federiciani e le masserie regie del territorio Vulture-Alto Bradano sono tuttora fondamentali manufatti che caratterizzano il territorio urbano/rurale.
Recenti studi ipotizzano che in Basilicata vi fosse una “Provincia dei Templari”.

L’odierno viaggiatore può seguire un percorso ove elementi della storia medioevale e nuovi segni diventano strumento efficace di conoscenza e scoperta, si accorge della presenza dei parchi eolici, monumentali presenze che punteggiano le colline di Forenza.
Sulle tracce di Ugo De Pagani e di Federico II le vie nell’area vulture-bradanica diventano nuove chiavi di lettura per un territorio ove il vino, l’olio, il grano e le risorse del bosco hanno dato e continuano a dare un sostentamento alle popolazioni. Un sostegno che non è solo economico ma anche simbolicamente importante.
Tali aree nello sviluppo a macchia di leopardo della Regione Lucana assumono anche interesse con le sue cantine e come vie del vino aglianico.

Ai confini della percezione ci inoltriamo tra boschi , colline, paesaggio religioso, paesaggio di rovine, masserie, orridi, stazzi………..un tuffo frà modernità ed antichità una storia ed un mito ancora da indagare e valorizzare.

Scrive Raffaele Milani nel suo: Il paesaggio è un avventura

“ La steppa e il deserto sono terre desolate dimenticate disabitate. Da sempre figurano nella storia come i luoghi prediletti di santi e profeti che fanno del vuoto e del nulla la loro vocazione. Di fronte al ritmo frenetico della vita, esse possono rappresentare una via di fuga, una liberazione, o almeno un allontanamento utile affinché nel silenzio e nella solitudine, possiamo elaborare una riflessione sul futuro. Con questo viaggio, ricaviamo forse un nuovo cammino dell’uomo. Ci caliamo in abissi sconosciuti e l’impressione ci lascia spaventati e nello stesso tempo folgorati. La steppa e il deserto, visti nel loro insieme come ambienti inospitali, aprono anche a una caratterizzazione tutta metaforica e interiore.”

Dagli Statuta Officiorum del 1228-1229 redatti da Federico II riscontriamo che le Domus di Basilicata sono: Cisterne, Sancti Nicolai de Aufido, Lavelli, Gaudiani, Boriani, Acrimontis, Lacuspensilis. I Castra: Melfie, e Sancti Felicis.
L’Imperatore dimora in Puglia e nella Regione del Vulture, in castra et domus imperialis e nei rifugi di Monteserico, San Gervasio e di Garagnone.

I castelli federiciani raccolti nell’area del Vulture sono molto importanti , per la storia urbana in Basilicata in quanto rappresentano una delle ultime innovazioni sul piano dei modelli di insediamento urbano.

Nella regione del Vulture le comuinità monastiche benedettine diventano centri di potere reale e di controllo del territorio nei luoghi più significativi attraversati dalla rete viaria principale fino alla metà del XV secolo.
Si pensi ai rapporti tra monachesimo italo-greco e monachesimo benedettino e si pensi anche agli estesi possedimenti della SS. Trinità di Venosa e quelli di Santa Maria di Banzi.


TRACCE DI TEMPLARI IN BASILICATA
Dai territori francesi provengono Pagano de Pagani , signore di Forenza. La moglie Emma da alla luce Ugo de Pagani nel 1070 circa a Forenza. La coppia donava all’Abbazia della SS. Trinità di Venosa alcune chiese di loro possesso ubicate a Forenza.
Ugo de Pagani è il fondatore, con altri, dei Cavalieri Templari o Poveri Cavalieri di Cristo; era una società alternativa a quella del tempo, una società in cui si potesse accedere al Sacro senza separarsi dal mondo, come facevano i chierici, ma restando laici e guerrieri.
Ugo de Pagani torna in Basilicata dopo la Crociata a Gerusalemme.

Studi attuali ipotizzano che in Basilicata vi fosse una “Provincia dei Templari”.
La bianca terra di Lucania era terra di transito per i pellegrini che dovevano trovare ristoro per il viaggio in Terra Santa. Erano necessarie fortificazioni per le truppe che attraversandola dovevano trovare ristoro materiale e spirituale.
Papa Urbano II è il promotore della prima Crociata in Terra Santa, prima di diventare Papa era stato monaco a Banzi; vi ritorna nel 1088 a consacrare l’Abbazia di Sant’Andrea.

Segni del passaggio dei templari sono evidenti a
· Venosa.
Nella SS. Trinità sulla tomba dei normanni Roberto il Guiscardo morto nel 1085 e dei suoi fratelli Guglielmo, Drogone ed Umfredo
· Acerenza
La cattedrale presenta la stessa pianta della più famosa Cattedrale di Cluny in Francia, lo stesso Vescovo della sede francese faceva un lungo viaggio dalla Francia sino ad Acerenza per consacrarvi la Cattedrale. Il portale presenta segni di mostri avvinghiati a donne che difendono l’ingresso in Cattedrale, vi sono bestie e fiere simboleggianti il male
· Castelagopesole
Nel Comune di Avigliano una volta detto Avellanus il Castello sul lago pensile ci rimanda ai miti del Santo Graal. Il Castello rosso era residenza estiva di Federico II, difensore dei Templari quando furono perseguitati. Federico II era appassionato di essoterismo e simboli misteriosi.
· Castelmezzano
Qui abiterò perché l’ho scelto o stella mattutina
E’ ciò che è riportata su di un icona raffigurante la Madonna con il bambino datata A.I.D 1117 tipo di datazione introdotta dal Cartolario dell’Ordine dei Templari La venerazione della stella mattutina era cara ai principi templari
L’icona è custodita nella Chiesa d’ origine bizantina di Santa Maria dell’Olmo
Un architrave esterno a forma triangolare della chiesa, riporta una croce templare iscritta in un cerchio.
Tracce di una fortificazione di probabile mano templare sono visibili sulla roccia sovrastante il Comune dove doveva essere costruita anche una Chiesa
Infine lo stemma del Comune di Castelmezzano invariato dal 1300 ad oggi: un cavallo con due cavalieri.
· Abriola
Il Santuario di Monteforte presenta tracce del passaggio dei Templari

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