DA PAESAGGIO TRADITO AL PAESAGGIO COME BENE COMUNE Di Giorgio Skoff -Tratto da Acer aprile 2012
DA PAESAGGIO TRADITO AL
PAESAGGIO COME BENE COMUNE
Di Giorgio Skoff -Tratto
da Acer aprile 2012
Il paesaggio è il bene
culturale in assoluto più importante della Puglia.
Generazioni di colti
viaggiatori erano affascinati dalla “Puglia giardino d’Italia", in cui il
mirabile paesaggio pugliese, vero oggetto del loro desiderio, era la cornice
ideale per i capolavori d’arte e di architettura della nostra regione.
Ma come sta cambiando il
paesaggio della Puglia?
Dopo decenni di scarsa
attenzione per i problemi ambientali e con gli scempi che ne sono derivati, nonché
le continue minacce all’incolumità del nostro paesaggio, stiamo assistendo ad
un'inversione di tendenza. La qualità del paesaggio è un bene da difendere sia
da un punto di vista estetico che etico, usando l’architettura del
paesaggio come unica arma contro quel degrado ambientale che sostituisce di
prepotenza le bellezze del passato e favorisce il "trionfo del
brutto".
Le lesioni del paesaggio
implicano la sconfessione di un'etica della convivenza. La qualità del paesaggio
va di pari passo con la qualità della vita e delle relazioni umane che fanno la
storia di un popolo. I paesaggi delle Puglie sono il risultato dell’operato
delle “genti vive”, per dirla con Sereni, che li hanno abitati e li abitano;
costituiscono un bene comune e sono testimonianza identitaria per realizzare un
futuro sostenibile della regione. Questo può concretizzarsi attraverso la
capacità di innovare, produrre e scambiare beni caratteristici di un dato
luogo, espressione culturale di ciò che il paesaggio racconta. In questo senso
il paesaggio ha valore di patrimonio sociale e di bene comune che diviene
oggetto di azioni di conservazione, valorizzazione, riqualificazione …………..
……………. Il paesaggio bene
comune si è così confermato il ponte fra passato e futuro che consente alla
cultura locale di “ripensare se stessa”, ancorando l’innovazione alle proprie
caratteristiche, ai propri ideali, attraverso una “coscienza di luogo” che non
si perda nella globalizzazione paesaggistica.
L’uso del patrimonio
come risorsa richiede cura e attenzione per non distruggerne il valore di esistenza.
Se l’uso confligge con la cura si ha distruzione e morte del patrimonio
territoriale paesaggistico. E questo è un concetto fondamentale che va
introdotto nel lessico dell’architettura del paesaggio. Trattare il paesaggio
come patrimonio e, al tempo stesso, risorsa significa innanzitutto riconoscerne
il valore di bene comune per le generazioni future che potrebbero esserne
fruitori, tenendo conto che esso non può essere museificato come un vaso
etrusco o un reperto archeologico, ma è oggetto di continue trasformazioni………………….E’,
quindi, necessario produrre progetti che favoriscano l’elevamento della qualità
dei paesaggi del territorio regionale, urbano e rurale, attraverso azioni di
conservazione, valorizzazione, riqualificazione, ricostruzione per far sì che
il fascino tradizionale della Puglia si affidi tanto al paesaggio quanto ai
tesori dell’arte. Solo grazie all’integrazione di queste risorse nell’ambiente è
possibile parlare di "miracolo Puglia", l’unico luogo nel quale arte,
natura, vita appaiono armoniosamente coniugati nel PAESAGGIO.
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