Matera 19-28 luglio* Palazzo Lanfranchi- Museo Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
Barletta 18 luglio* Libreria Einaudi
Matera 19-28 luglio* Palazzo Lanfranchi- Museo Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
EMOTIONAL LANDSCAPE
BERNYNAVIGATOR VOYAGE
Dal Comune di Palazzo San Gervasio (PZ), negli anni ’80 inizio
ad “esplorare” il paesaggio circostante. “Lavello
ed il suo territorio:studio di storia urbana e territoriale” è il punto di
partenza per una ricerca “libera” e senza metodologie canoniche verso altre
scoperte ed altri viaggi ove le mappe e la geografia assumono man mano un ruolo
determinante.
Concettualmente attraverso l’alter ego che definisco
“bernynavigator” gli esiti delle mie ricerche sono confluiti in alcune
istallazioni fra cui “bernynavigator
voyage”, “visioni ed esperimenti”, “piccolo
cumulo”, “ “meditazione vs azione”
sfoglia l’arte”, realizzate a Bari, Londra,
Andover, Napoli, Potenza, Rionero in Vulture, Venosa, Giovinazzo, Palazzo San
Gervasio, Marsico Nuovo.
Emotional Landscape.
..In passato mi recavo con frequenza nei territori agrari
a cavallo fra l’Alta Murgia e la Fossa Bradanica. Alla ricerca del silenzio
assordante dei luoghi-non luoghi e dei casali abbandonati dell’exRiforma
Fondiaria.
Il senso dell’abbandono, la corrosione dei segnali
stradali arrugginiti divenivano per me segnali poetici da rivalutare. Colgo
l’occasione di contribuire alla ricerca storica svolgendo un’analisi storico
urbanistica sul territorio di Lavello(Pz) che diviene oggetto di studio per la
mia tesi di laurea.
Molti miei dipinti tendono a mettere in relazione
l’identità e la vocazione agraria, gli aspetti della storia del paesaggio
rurale e la curiosità della scoperta sollecitando ad una lettura visiva che
vada aldilà degli stereotipi…. ( Bernardo Bruno).
Dal 1997 Bernardo Bruno, architetto-artista, è
Bernynavigator, pseudonimo che gli permette di riassumere in una parola la sua
vocazione cartografica e topologica.
Perché la mappa è il suo luogo: mappa e metamappa,
descrizione e racconto del territorio, censimento e narrazione, presa di
possesso dello spazio ed emozioni sinestetiche, necessità di ..ridisegnare
la geografia mentale dell’io…
Così Bernynavigator, già nei primi anni del 2000, con le sue
chine e i suoi acquerelli, ridisegnava i percorsi labirintici dei suoi viaggi,
reali ed immaginari, un walk-work in progress, un camminare osservando il
paesaggio e i propri pensieri, un flaneur moderno, privo della sua centralità,
che si perde nella complessità dei luoghi e delle mappe per conoscere e trovare
se stesso.
I suoi disegni
sono metafore di luoghi mentali e reali, reti e grovigli di esperienze in cui osservazione e dettaglio si
fondono con visione e immaginario. La scrittura esatta si perde nel caos,
nell’organico perché, come diceva Calvino, ..noi guardiamo il mondo
precipitando dalla tromba delle scale..: occorre liberarsi dal groviglio
dei luoghi e della storia subiti passivamente, contrapponendo loro la
costruzione di un groviglio conoscitivo, il cui topos non è solo quello
geografico, ma soprattutto quello del proprio io. Di qui l’immersione nel caos,
nell’organico, ridisegnando la geografia mentale dell’io, asimmetrica,
labirintica, organica, silicea e leggera.
..Si inizia dalla fine e la fine non ha mai inizio.. scrive
infatti Bernardo, con la fluidità della sua penna, laddove la scrittura si fa
immagine e viceversa, in uno scorrere lento, come un fiume in piena, in cui le
parole si mescolano al disegno e ai colori del paesaggio, dei campi, dei corsi di acqua, delle greggi che
scorrono, appunto, lente, sulla via dei tratturi. Un paesaggio agrario, in
orizzontale, dove i segni della storia- atti catastali, antiche planimetrie,
fogli di agrimensori, i documenti
degli archivi storici, i monumenti architettonici, le masserie, elenchi di
principi e proprietari, nomi di poste, si fondono con leggerezza: ..Sistema pecora…Posta di
Scarabattoli…Tratturellando…Il racconto di una pecora nera…Elogio
dell’Agrimensura… Mitico viaggio sulle vie della transumanza… e così via.
Perché la
scrittura forse supera l’immagine e, come in un palinsesto, l’osservatore è
invitato a leggere più che a vedere, scoprendo frasi e pensieri, a metà tra
storia e immaginazione, tra descrizione e sensazioni, odori, suoni…Il suono
organico dello zoccolo sul selciato…Iperstimolazioni sensoriali… Nuovi paesaggi
emozionali…Noi siamo segni bidimensionali, antigeometrici..
Ecco la chiave di lettura: Uno scambio di informazioni
orizzontali…Noi siamo segni bidimensionali, antigeometrici… Ibrida genera ibrida.
Dal pensiero nomade al pensiero fluido, il viaggio di Berny per ora si è fermato tra Palazzo
San Gervasio e Barletta.
Le 20 tavole
raccontano la sua storia, mescolano ricordi, studi, viaggi, letture affetti: la
sua tesi sul territorio di Lavello, l’agrimensura e il paesaggio agrario,
Calvino e Kafka, Greenaway e
Wenders, Dubuffet e Mirò, Piranesi e Klee, i suoi genitori, i suoi amici.
Ma il pensiero fluido non si ferma. I racconti –mappe di
Bernynavigator si muovono verso
sguardi nuovi , leggiamo infatti ..Smart city…Agrocities: perché le sue sono psicogeografie che permettono non solo di offrire un
excursus storico e architettonico, ma hanno in sé riflessioni anche politiche e sociali che guardano a necessità future del
territorio, alla necessità di superare l’abbandono di un patrimonio culturale e
paesaggistico.
Il surreale Berny, il “Pierrot Lunaire” lucano, da anni
lavora con l’Ossevatorio Migranti Basilicata ad un progetto interregionale
volto alla valorizzazione e riutilizzazione dei borghi rurali della Riforma
Fondiaria degli anni ’50. Lungo le vie che fiancheggiano il Basentello, la
piana di Venosa, il fiume Ofanto, tra la provincia di Potenza, Bat e Bari,
sorgono tante costruzioni in pietra di borghi rurali edificati durante i piani
di bonifica degli anni ’50. La loro ristrutturazione e il loro riutilizzo per i
lavoratori stagionali comunitari e non, che abitano i luoghi per la raccolta
del pomodoro, costituisce il principio primo del progetto Agrocities Social
Housing, le città dell’abitare collettivo, architetture per l’emergenza,
alberghi sociali, alloggi e strutture per l’inclusione sociale.
Possiamo allora vedere i disegni di Bernynavigator come
parte di una narrazione collettiva di luoghi umanizzati ed emotivizzati. In
qualche modo un ritorno della vita nella mappa, e della mappa nella vita. Segni
che interagiscono con la storia dello sviluppo e delle proprietà, delle
infrastrutture e del lavoro,segnalando anche le condizioni dei lavoratori, gli
sviluppi delle abitazioni. Segni emersi da documenti economici, storici,
letterari,artistici, architettonici, fotografici,filmici, per mostrare come
siano cambiati il territorio e le condizioni di vita, ma inclusivi di storie,
emozioni, colori,sensazioni, suoni, odori…pensieri critici per il cambiamento.
…Transumando le pecore giungono a destinazione…Si inizia dalla fine e la
fine non ha mai inizio….
Maggio 2013
Mirella Casamassima
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